Paola Erdas, nata in Sardegna, è cembalista dai molteplici interessi e dal repertorio ampio e poco convenzionale.
Il suo approccio artistico e musicologico si fondono all’attrazione squisitamente sensoriale verso il suo strumento, che la portano alla ricerca di un suono che diventa l’emblema e lo scopo della sua carriera.
I suoi studi accademici la vedono allieva di Diana Petech che la porta al diploma conseguito a Venezia e di Kenneth Gilbert alla Universität Mozarteum di Salisburgo.
Attiva anche nel campo della ricerca musicologica, Paola ha pubblicato tre volumi di edizioni critiche delle opere di Perrine, Lebegue e Cabezon per la casa editrice Ut Orpheus.
I suoi sette CD solistici (Perrine, Pieces de Luth mises en Musique esecuzione in Prima Mondiale – Venegas de Henestrosa, Libro de Cifra Nueva – AAVV. Il Cembalo intorno a Gesualdo – Lebegue, Pieces de Clavecin – D’Anglebert, Pieces en Manuscrit – Cabezon, Obras de Musica – Valente, Intavolatura de Cimbalo) sono stati registrati per la maggior parte su preziosi strumenti antichi e tutti accolti con ottime recensioni internazionali e premi: Superbe-5 Diapason, Platte des Monats, Eccezionale di Musica, A di Amadeus, 10 de Classica.
Molte e variegate le collaborazioni di Paola, interessata a spaziare tra i vari repertori e generi musicali e artistici in generale.
Dal 2006 collabora con Rolf Lislevand approfondendo il repertorio per liuto e cembalo.
Dal 2008, con Shyamal Maitra, esplora le possibilità timbriche del clavicembalo e dei tabla nei progetti A Night in Goa e Musa Indiana, incentrati sulla musica indiana e iberica.
Dal 2012 inizia a collaborare con Andrè Lislevand, giovane astro nascente della viola da gamba, con cui ha recentemente pubblicato l’album Forqueray Unchained (Arcana), immediatamente premiato con il prestigioso premio Diapason Decouverte dalla rivista francese Diapason.
Del 2014 è lo spettacolo Su Cantu in sas Laras, creato da Sergio Ladu, incentrato sulla musica sarda, in cui Paola, immersa nella cultura della sua terra natale, si produce in veste di attrice e autrice di testi, oltre che musicista.
Dal 2015 inizia una collaborazione con la specialista di musica medievale Claudia Caffagni con uno spettacolo dedicato alla figura della scrittrice Cristina da Pizzano e un altro dedicato a Giovanna d’Arco in cui suona il suo clavicembalo medievale.
Del 2016 con la danzatrice Daša Grgič è il progetto DIH-respiro sulla corporeità della musica e sul respiro della danza.
Del 2021 l’inizio del sodalizio artistico con il jazzista Gavino Murgia con il quale crea lo spettacolo Il Vento tra le corde, affascinante crossover tra medioevo e jazz.
Nel 2004 viene chiamata a prendere la Direzione artistica del festival La Musica e il Vento di Pantelleria e nel 2006 è cofondatrice assieme ad Andrea Lausi del Festival Internazionale di Musica Antica Wunderkammer di Trieste. Il festival Wunderkammer è dal 2007 membro della Rete Europea della Musica Antica (REMA), ente finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero della Cultura Francese. Dal 2019 Erdas diventa presidente di Wunderkammer e nel 2020 succede ad Andrea Lausi nella carica di direttore artistico.
Appassionata didatta è attualmente professore di Clavicembalo e Tastiere Storiche al Conservatorio P.P. da Palestrina di Cagliari.
Per l’uscita del CD Intavolatura de Cimbalo, Napoli 1576 di Antonio Valente pubblicato per l’etichetta francese Hitasura Paola ha realizzato un video diretto da Luca Marconato in concorso per il David di Donatello del 2020. Nel corto Paola mostra alcune delle sue grandi passioni: il cembalo, i viaggi, gli abiti e le scarpe, di cui possiede una collezione di più di cento esemplari.
#viaggiandoconpaolina
https://www.youtube.com/watch?v=uC5gBSi54nU
www.wunderkammer.trieste.it
Paola Erdas is a Sardinian harpsichordist with various interests and with a vast and unconventional repertoire.
Her artistic and musicological approach is melted with a deep sensory attraction to the instrument, sound, the special sound which is the manifesto of her career.
After obtaining her diploma in Venice with Diana Petech, a grant allowed her to study for four years at the Universität Mozarteum in Salzburg in Kenneth Gilbert’s class.
In 1996, with recorder virtuoso Lorenzo Cavasanti, she founded the JANAS ensemble. Under her leadership the group, which was soon enlarged to become a multi-instrumental ensemble, has given public performances of programmes created with historical reconstruction, in the widest sense, very much in mind.
Paola is particularly interested in the early harpsichord repertoire, and combines her performing activities with in-depth musicological studies published by Ut Orpheus Edizioni (Perrine Pièces de Luth en Musique ; Lebègue Première Livre ; Cabezon Obras de Musica).
Her solo CDs (Perrine – Venegas de Henestrosa – Il Cembalo intorno a Gesualdo – Lebegue – D’Anglebert – Cabezon- Valente) have always received wide acclaim from international critics. They have been recorded on precious historical instruments, which help to achieve the ideal sonority and rare refinement of Paola’s harpsichord playing.
Paola is interested to explore various repertoires, musical genre and in various art’s forms and she collaborate with many musicians and artists.
Since 2006 she collaborates with the lute player Rolf Lislevand, in order to explore the connections between lute and harpsichord in the French repertoire.
Since 2008, with the Indian percussionist Shyamal Maitra, she has been exploring the possibilities of combining the timbre of harpsichord and tabla with a project, A Night in Goa and “Musa Indiana” focused on Indian and Iberian music.
She starts in 2012 a collaboration with Andrè Lislevand, young rising star of viola da gamba with which she published in 2021 the album Forqueray Unchained, winner of the Diapason Decouverte by the French magazine Diapason.
In Su Cantu in sas Laras (the Song on the lips) created by Sergio Ladu, Paola is involved in the music of her mother country, Sardinia, and for the first time she is involved like musician but also actress and text’s author.
From 2014 her studies in early repertoire began a collaboration with the singer and lute player Claudia Caffagni with two projects dedicates to the poetry of Cristina da Pizzano and Jehanne D’Arc, late XIV century, in which Paola is narrator and plays her medieval harpsichord.
In 2016 she starts a collaboration with the dancer Daša Grgič for the performance DIH-breath focused on the body substance and breath in music and dance.
From 2021 Paola starts a collaboration with the jazz player Gavino Murgia with which she create the spectacle Il Vento tra le Corde, an intriguing crossover between jazz and medieval music.
Paola Erdas is cofounder with Andrea Lausi of the international Festival of Early Music Wunderkammer of Trieste of which she is actually the Artistic Director.
Paola Erdas greatly enjoys teaching as well as performing, and she is Professor of Harpsichord at the Conservatorio of Cagliari, Italy.
To celebrate her new solo CD, dedicated to the Neapolitan composer Antonio Valente, Intavolatura de Cimbalo, Neaples 1576, Paola has produced a vídeo, directed by Luca Marconato, in competition to the prestigious David di Donatello 2020, short film selection, in which she condensed her passions: harpsichord, travels, dresses and shoes of which she owns more than 100 pairs.
#viaggiandoconpaolina
https://www.youtube.com/watch?v=uC5gBSi54nU
PERDAS – un’autobiografia
P come pietre, perdas nella lingua sarda. Come solidità imperitura, come lucore nell’acqua e tepore nel sole. Se dovessi definirmi questa sarebbe l’immagine che mi rappresenta. Che è poi il simbolo dalla mia terra, la Sardegna, con la quale ho un legame simbiotico, che va al di là del semplice luogo di nascita, perché è odore e sapore e carattere e cultura, differente e antica, a volte difficile, ma inevitabile.
E come elicriso, pianta tenace, dalle proprietà mediche, dal profumo denso e dolce. Cura per il corpo, per una bellezza conquistata, parallelo di una vita ricchissima di gioie ma non indenne dai dolori.
R come rosa, fiore semplice in origine, divenuto sempre più complesso, simbolo di delicatezza ma anche di forza, velluto e spine insieme. Come la musica, capace di sprigionare profumo incantatore ma anche di graffiare e di fare sanguinare chi il suono lo produce.
D come dramma, nel suo senso primigenio. Gusto per la messa in scena, nella sua accezione teatrale. Gusto per l’allestimento che sia un palco, che sia una tavola per un banchetto di amici cari. Della cura del particolare, della preziosità di una punta di curcuma o di noce moscata in più su una pietanza. Della Dolcezza che si deve avere nel carezzare i tasti per far cantare lo strumento.
A come arte. Ovvero Bellezza. In ogni sua forma ed epoca. Un rosso pompeiano che ricopre una parete o una messa di Dufay. Un abito di Ferrè e una chaconne francese. La complessità ordinata de Las Meninas e la semplicità complessa della Madonna di Antonello da Messina. Un sari indiano e una pietanza ricca di gusto e colore.
L’arte è libertà, a dispetto di tutto, come la Nike di Samotracia che si dona al vento, senza braccia, senza il capo, ma libera.
S come suono. Perché il cembalo è suono, di difficile creazione, ma proprio per questo di inestimabile valore. Perché il suono passa dalle dita alle corde, come un suonatore di liuto, ma ha questo “ostacolo” nel suo percorso, ha una macchina meravigliosa che è la tastiera, che permette tanto, ma che allontana. Quando, dopo tanto studio, dopo tanto pensiero, sono riuscita a suonare le corde del mio clavicembalo, direttamente, ecco, questo è stato creare la bellezza, creare una completa comunione con il mio strumento. S come Sorriso, perché è la cosa, forse, che mi viene più naturale di tutte. E ringrazio Dio per questo.